I giorni del Corvo: Il volto oscuro del potere

Una mia intervista in sei domande sui temi de “I giorni del Corvo”

Eleonora Carta ci racconta il suo nuovo romanzo.

🔹Il romanzo mescola noir e spy story con elementi geopolitici. Come è nata l’idea?

Volevo esplorare il lato nascosto del potere. La Sardegna, apparentemente periferica ma centrale negli equilibri internazionali, era lo scenario perfetto. Linda De Falco e Paolo Fabbri vivono di finzione e controllo, ma la loro missione li spingerà a confrontarsi con se stessi.

🔹Chi è Paolo Fabbri, detto “il Corvo”?

Un uomo di logica, un osservatore capace di prevedere le mosse altrui. Ma la sua intelligenza è una prigione: costretto a mentire, si ritrova braccato per ciò che sa. Il suo viaggio in Sardegna lo obbliga a mettere in discussione ogni certezza.

🔹Come è stato tornare a scrivere di Linda De Falco?

Linda è sempre stata lì. In questo romanzo si confronta con un uomo come Paolo: instabile, ambiguo, imprevedibile. Ma lei resta lucida, determinata, impossibile da decifrare.

🔹Il libro affronta i giochi di potere tra Occidente e Africa. Quanto è stata importante la documentazione?

Fondamentale. L’Africa è un continente conteso, sfruttato. Dietro la narrazione ufficiale si muovono trattative segrete che influenzano il destino di milioni di persone.

🔹La storia ha una forte componente psicologica. Come hai lavorato su questo aspetto?

Seguendo l’insegnamento di Patricia Highsmith: la tensione nasce dalle emozioni più che dall’azione. Paolo e Linda controllano tutto, ma quando missione e vita personale si sovrappongono, il rischio più grande è perdere se stessi.

🔹Come si sviluppa il rapporto tra Paolo e Linda?

Sono abituati a muoversi nell’ombra, dove la fiducia è un lusso. Il loro rapporto è una sfida continua: chi manipola chi? In un gioco di inganni, capire cosa sia reale diventa il vero pericolo.